20 Metafore per erbe

in Valenza la carne è erba, l'erba è acqua, gli uomini son donne e le donne nulla.

Se invece di questo cimitero di campagna, in cui un'erba pietosa e non curante agguaglia tutte le fosse e circonda tutte le croci, il mio cadavere avesse da essere seppellito in un camposanto cittadino, dove si fa pompa di lapidi e di iscrizioni, vorrei che sulla mia tomba modesta si scrivesse superbamente:

Aspettassero dunque che l'erba crescesse, e l'erba, la mal'erba, fu il cardinale Albani, cagnotto dell'Austria e uno dei più vecchi e peggiori arnesi della Curia, messo alla testa di quell'infame marmaglia, che s'andava riunendo fra Rimini e Ferrara, e incaricato di rimettere in cervello del tutto Bologna e le Romagne.

L'erba era ancora tutta coperta di brina;

Sulla soglia l'erba cresce, e s'affolta, solo umile accento di vita;

Parea che l'erba a lei fiorisse intorno, E de amor ragionasse quella riva.

I cibi l'erba, le bevande il fiume: E di mille infelici a devoti, Umil pregando, egli adempieva i voti.

L'erba dei prati è un formicaio:

Erba non era in giogo alpin, non era Suco salubre in solitario piano, pregiate acque di riposto fonte, Ch'a l'industria di lui non fosser conte.

è la Gramatica l'erba, dove in fatti, si sdraiano e brucano i fannulloni, che presi a burla da tutti, entrano a pieni voti nelle academie il refugium mediocritatis, e vi finiscono fortunati noi!

che l'erba più degna è il grano;

ecc. Le erbe odorose, fra cui a preferenza la serpentaria, l’erba cipollina e i grani di pepe danno a queste verdure sotto l’aceto un gusto più gradevole.

L'AGNELLINO DORME Nell'ombra alta del frassino Dove più l'erba è molle, Dorme i sogni innocenti:

Ma l'erba verde sotto i dolci passi Bianca, gialla, vermiglia azzurra fassi.

L'erbe preziose sono di molte grande quantitade;

Questa erba è per lo sangue, chè niuna piaga è che segni di sangue (1505), e l'uomo mettesse su di questa erba masticata e pesta, che lo sangue non istagnasse.

Non ci avevo mai visto intorno che ragazzi scalzi e processioni di pulcini, e qualche vecchio sonnacchioso, accucciato davanti a una porta, il quale non sapeva certamente chi avesse abitato una volta tra quei muri, più che non lo sapessero l'erbe che gli verdeggiavan tra i piedi.

I rami delle piante, le siepi, l'erba secca delle rive si trasformavano in lucidi brillanti, i salici piangenti parevano diventati fiocchi giganteschi di candida ciniglia, il ghiaccio dei fossi presentava l'apparenza dei moarri di Lione che servono di veste alle regine, ma che sono una debole imitazione della natura.

certe erbe sbocciate e côlte in quella notte, erano il tocca e sana degl'incanti.

Su quei prati a perdita di vista, smarriti in una luce mite, un'erba rada e piccola cresceva, di un verde tutto molle di acquitrino;

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