236 collocazioni per pasta

Si diceva però ch'era bellissimo, e la signorina si era innamorata di lui in convento... anche perchè una mamma avveduta aveva saputo metter le mani in pasta.

rimescolate assai bene, ritirate la casseruola dal fuoco, versatene il contenuto nella forma preparata come abbiam detto, e copritela con una sfoglia della stessa pasta serbata all'uopo, su cui farete un buco per dare sfogo all'evaporazione.

Purificati in tal modo i cenci, bisogna disfarne i tessuti, disunire le fibre vegetali e mescolarle in modo da ricavarne una specie di pasta.

noi vi trovammo spesso delle penne di galli selvatici, avanzi del pasto di qualche aquila:

Per ottenere un vetro più facilmente fusibile e pertanto per risparmiare del combustibile, alcuni fabbricatori di bottiglie aggiungono una eccessiva quantità di soda nella pasta del vetro.

Allora, ad uno ad uno, comprimete con un dito questi pezzetti di pasta, facendoli al tempo stesso strisciare sulla madia per modo da far prender loro la forma di grossi e corti truccioli (rissi da bancoe), ed avrete formati i vostri gnocchi, che lascierete un poco prosciugare tenendoli distesi sulla madia per circa due ore.

Allora, ogni domenica, ci portò dei pasticcini di pasta sfoglia, o delle frittelle dolci inzuccherate che, di nascosto, quello impastava e friggeva per lui.

Per un chilogrammo di pasta vi occorreranno 50-60 gr.

Con 600 grammi di pane cento volte inferiore a quello del soldato, e 150 grammi di pasta sempre scellerata, un condannato si sente i crampi nello stomaco più di una volta in 24 ore.

Lo zio Giacomo non era uno che avesse il naso di pasta frolla.

Inferno Canto XXXIII La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a capelli del capo ch’elli avea di retro guasto.

Voglio far fare una donna tutta di pasta, e da qui in su tutta zucchero e miele:

gli stessi elementi ornamentali alcune volte sono tracciati a colore con una tinta biancastra, o anche a rilievo con leggiera striscia di pasta biancastra riportata sul vaso.

Più di una volta vi aggiungiamo i fagiuoli che troviamo nella minestra di pasta.

Quale l falcon, che prima a pié si mira, indi si volge al grido e si protende per lo disio del pasto che il tira, tal mi fec io;

La Maria, un po' più piccina, che poteva avere sette anni, raccoglieva i ritagli di pasta man mano che la cuoca li staccava, e li passava all'Elena, la sorella maggiore, già vicina ai dieci anni, che ne faceva una pagnotta, la rimpastava e la rispianava, col matterello.

Questi uscì, si recò al tiro di pistola, dove si esercitò per un'ora, fu al caffè Fiorio dove mostrò al bigliardo una valentìa maggiore ancora del solito, andò a pranzo da Trombetta, e fece meravigliare i commensali della tavola da pasto della vivacità e dell'allegria del suo umore e del suo ingegno;

In questi ultimi anni si è esteso parecchio, in alcune classi di consumatori, specialmente delle nostre colonie di America e di alcune regioni italiane, il gusto del vino da pasto abboccato.

Versate il composto, copritelo della stessa pasta e cuocetelo al forno;

Invece di darci la solita sboba terrosa, ci si porta un piatto di pasta asciutta o un piattone di risotto giallo fumante, con della cipolla arrostita e annerita che mette in mente i funghi, con ottanta grammi di carne in umido che commuove le budella.

e subito abbiamo pensato di far ristorare e la cantante ed il suonatore col resto del nostro pasto campereccio, mettendo inoltre mano alla borsa per trarne qualche moneta d'oro da darsi ai virtuosi di musica, il cui aspetto ci diceva chiaramente essere acceduti fino a noi coll'animo di ricreare la brigata e di ottenere dalla nostra liberalità alcun che onde andare avanti nella misera vita.

Tagliate i lembi della pasta che sopravanzeranno all'orlo della teglia, formate colla pasta stessa l'orliccio alla vostra torta a guisa di un cordone, intaccandolo per traverso sulla costa d'un coltello, e, unta per ultimo la superficie e l'orlo della torta, fatela cuocere per un'ora al forno, ovvero cuocetela in casa con fuoco sotto e sopra.

poi la forma del coppo de la detta pasta, e mettivi dentro i polli predetti coll'agresto non trito, zaffarano e spezie, e un poco d'acqua fredda, e chiudilo di sopra con la pasta, e cocasi nel forno, ovvero tra i testi;

io, che spesso avevo veduto fare la pasta frolla alla mia povera mamma, che mi voleva tanto bene, e alla quale davo tanti dispiaceri, io avrei fatto per il desinare una bella torta di pasta frolla, reputandomi un gran che nell'arte del pasticciere.

Adesso basta, poi, signor mio! dissi al cameriere quando, sparecchiato che ebbe gli avanzi della misera quaglia (chè nulla è più melanconico a vedersi dei residui del pasto) mi ebbe posto dinanzi un piattello che parea d'argento, dove sopra un fino tovagliuolo si pavoneggiavano e, ne' loro larghi gusci di madreperla, nuotavano sei ostriche intatte, lattee e di non comune grandezza e purezza.

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