339 collocazioni per riforme

Egli si sacrificava (e lo diceva a tutti, sospirando) a cagione della salute di sua moglie, e degli studi di un nuovo progetto sulla riforma e sulla cessione in appalto del Dazio consumo, che aveva sollevato, nel Consiglio e fuori, un forte partito avverso all'Amministrazione d'Eleda.

Ebbene, noi non stimiamo questa una ragiona sufficiente perchè debba avversare il grande moto della nostra idea chi concorda con noi nella critica della società presente e nel sentimento della necessità d'una riforma fondamentale.

Ed egli pure avanzò l'opera della riforma dei simoniaci e dei concubinari, e quella insieme delle libertá ecclesiastiche.

Nondimeno la vetusta macchina della Repubblica continuava a reclamare tutta la sua parte di dissipazione dell'erario, senza che il più timido tentativo di riforma valesse ad alleviarne l'insopportabile peso.

Il che divenne palese, quando il ministero Martignac si presentò al parlamento con le proposte di riforma dell'amministrazione distrettuale e locale.

È accadutosbuffò il Duca,è accaduto che questa casa è una Babilonia, e che c'è bisogno di riforme più del pane.

Le esporrò il mio disegno di riforma sociale;

Noi abbiamo scritto sulla nostra bandiera un ideale, perchè nessun grande moto sociale è possibile intorno a un programma di riforme circoscritte e parziali;

E nell'incrociarsi di attacchi, di difese, di critiche, di proposte, nella varietà delle opinioni intorno a ciò che il partito radicale dovrebbe fare, il concetto dell'esistenza e della necessità di esso si profilava nettamente come di un partito di riforma;

Se, giunto il proletariato socialista al potere, non fosse ancora pronta nei suoi elementi la organizzazione nuova che deve sostituirsi all'antica, esso si troverebbe impotente non diciamo a compiere, ma nemmeno a tentare una sostituzione precipitata, e dovrebbe restringersi a una serie di riforme preparatorie e graduali.

Nelle alte sfere governative, questa diversione dello spirito pubblico verso una riforma comparativamente retriva, era veduta di buon occhio.

Il periodo delle riforme Influenza europea.

Superfluo aggiungere che per realizzare un vasto piano di riforma sociale era indispensabile il concorso del Parlamento ed un certo tempo per prepararlo, discuterlo e farlo accettare;

Ma se nel Manzoni un cattolicismo troppo più cristiano di quello politico di Roma attutiva le passioni esasperate dall'oppressione indigena e straniera, attirando l'egoistica prudenza dei molti piuttosto a speranze di riforme graduate che alla necessità di una rivoluzione nazionale, il sentimento di questa era pur così vivo nel grande poeta da ispirargli tra gl'inni dell'Adelchi la più rovente rampogna di battaglia.

perchè soltanto una grande riforma, che oltre ad includere un riordinamento del lavoro e della proprietà, porta con un profondo rinnovamento morale, sociale e politico, e abbraccia tutte le quistioni che agitano l'umanità, soltanto l'idea d'una riforma simile può raccogliere intorno a le moltitudini e suscitar gli entusiasmi e le forze per combattere la lotta enorme a cui siamo chiamati.

i socialisti, i loro avversari intransigenti, e gli iniziatori audaci di riforme pratiche a vantaggio dei lavoratori.

Ho difeso Depretis a proposito della riforma elettorale.

Il desiderio di riforme era dunque la spinta principale di quei moti, intesi «a sovvertire l'attuale spirito di concordia, di pace e le leggi della sottomissione e del buon ordine che furono naturalmente stabilite» e di realizzare infine «delle novità nei metodi nello insegnare... non volendo ufficiali ed alunni più vivere soggetti».

il tempo era destro però, che allora Carlo, e i due capi della riforma germanica si travagliassero in aspre guerre fra loro, onde gli facevano mestieri i soccorsi della Chiesa e più dei soccorsi gli premeva non gli procedesse nemica.

Così formò un'opinione publica intelligente ed operosa, che disarmò in parte il feroce terrore dei principi per ogni riforma, e, divulgando con efficacia idee e sentimenti politici, potè persino penetrare nelle corti.

Seguitavano i principi nello zelo delle riforme, pericoloso dacchè non pensavano a riformare stessi;

Pochi erano quelli che comprendevano la ragione e la utilità di quelle riforme che lo stesso reggente Costanzo, patrizio insieme e magistrato, trovava giuste ma inopportune;

Ma col rapido movimento della popolazione, specialmente dopo la riforma edilizia di Ansperto, quel primo strato di aristocrazia apparve insufficiente alla sicurezza dei privilegiati.

il principio monarchico segnò, caso unico nella storia, il progresso della riforma nello spirito umano per la sua liberazione dai ceppi della Chiesa gerarchica medioevale.

Questo dispregio delle armi rivela il carattere delle riforme italiane, nelle quali il principato non mirava più a crescere e confessava di non sapersi difendere, aspettando sempre dall'Europa le decisioni sulla propria vita.

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