15 collocazioni per sinonimo

quello cioè di non aver sufficientemente rilevato la differenza fra rapporti causali e condizionali, o, in altri termini, fra causa e condizione, ch'egli tratta a un dipresso come sinonimi.

ma Giustiniano s'ingannava prendendo queste due parole per sinonimi.

Marta e Martana sono nomi quasi integralmente conservati, e ci offrono le fattezze quasi inalterate dei nomi cabbalistici Martà e il Meerat del Zoar, come Mariana è corruzione della Matranita Cabbalistica, la prima accennata, secondo il Zoar, nel Jei Meerat, l’altra sinonimo di donna e signora;

Sarebbe a creder mio «Gennolard» apocope di Gennet-ol-Ardh, che suona «il paradiso della Terra» e si legge, col solo divario d’un sinonimo, nell’ultimo verso della iscrizione arabica ond’è adorna la sala terrena della Zisa.

Sono monumenti imperituri di lingua il suo Dizionario della lingua italiana e il suo Dizionario dei sinonimi.

Io non avrei osato dir tantoproseguì il curatoma, poichè la signoria vostra ha voluto buttarla fuori netta e schiettacredo inutile temperare l'espressione con dei sinonimi, che presso a poco si equivarrebbero... A meraviglia!

Non è di Cicerone la Rhetorica ad Herennium e il libercolo sui sinonimi, non di Ovidio il carme De Vetula, non di Giovenale la satira XVI, non di Seneca le lettere a S. Paolo, non di Catone i distici morali, non di Cesare il Bellum Alexandrinum.

una modesta antologia di prose italiane; brevi racconti morali, un manualetto dei sinonimi più comuni, un compendio di storia.

giacchè gl'Italiani, in sull'esempio de' Greci, adoperavano questi due nomi come sinonimi;

Questo Dizionario potrebbe più presto chiamarsi una raccolta di sinonimi ed aggiunti.

Ma lei ha una ricchezza di sinonimi e di aggettivi che sbalordisce.

Dio ci scampi da questo sinonimo.

Or bene, siccome qualche centinaio di questi sinonimi o doppioni latini, che si credono i preferiti dalla plebe, sono i genitori legittimi dei corrispondenti vocaboli neolatini, giacchè noi Italiani, per esempio, non diciamo giana o gianva o jana da janua, ma porta da porta, non eguo o ieguo o ecquo, ecc. da equus, ma cavallo da caballus;

e filologia preveggente era quella di Niccolò Tommasèo, il quale dalla critica delle dottrine del Perticari, dalla vagliatura fiorentina dei sinonimi, dovea condursi con Daniele Manin al Palazzo dei Dogi, prigioniero prima, poi Ministro della Repubblica, e, fino agli estremi delle armi del colèra e della fame, sostenitore d'un diritto nazionale che al Dalmata si era fin da giovanetto fatto sentire nel caro idioma d'Italia.

applaudire ripetutamente, furiosamente, come se fossi un romain, uno chevalier du lustre, un clacqueur (tre sinonimi, per dire un applauditore salariato), oppure un romantico della vecchia scuola, un discepolo del Maestro, un Ugolatra, insomma.

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