1624 collocazioni per vie

V'è un tratto della Via Mala dove il passaggero deve percorrere un tortuoso sentiero quasi al perfetto buio fino al punto che, improvvisamente, svoltando il canto, gli si appresenta l'ampia valle di Tusis tutta inondata dai vivi raggi del sole;

I fotografi amavano ritrarla in grande, per farne dei quadri agli angoli delle vie:

Quel nome che portava parevagli un pondo troppo immane per le sue deboli spalle, e si pentiva di aver fatto un primo passo nella via pubblica, appunto perchè sentiva di non poter su quella lasciare nessuna orma profonda, riconoscendosi incapace di grandezza, sia nel bene, sia nel male.

I cittadini pei larghi sbocchi delle vie si disperdevano, affrettando il passo come a fuggire un luogo di desolazione.

E l'osteria di solito è posta al canto della via principale e di un tragetto:

ho dovuto andare fin quasi in fondo di via Doragrossa, per trovare una certa stoffa... A proposito, siete così buono da tenermi questo involtino?

il connestabile Sfolcada Melik comparve coi suoi in capo della via, e tra il fosco e il chiaro veduto quell'abbarruffamento, accorreva.

Tutto questo faceva andare e venire dal cortile alle botteghe della via la vecchietta frettolosa, che per mostrarsi così tenera del bimbo almeno gli doveva molto voler bene.

Gli edifizii recenti, gli spazii aperti dalle demolizioni, i nuovi nomi delle vie sostituiti agli antichi, mi imbarazzavano siffattamente, che io mi stringevo colla mano alla zimarra dei colleghi per paura di smarrirmi.

era al terzo piano di un gran palazzo di via Gennaro Serra, ed essendo più basse le case innanzi alla sua, pel livello della via, vedeva un po' di mare e un grande arco di cielo stellato.

Mentre il greco, messo colle spalle al muro e torturato, confessava tutto ciò che i suoi nemici volevano sapere, Medinek, sfuggito miracolosamente alla pistolettata dello scièk Abù-el-Nèmr, trottava come un cavallo per le oscure e fangose vie della città, cercando la capanna dello scièk El-Mactud.

Ad ogni svolto di via, archi trionfali costrutti di paglia intrecciata e di mortella, festoni dall'una all'altra grondaia, tappeti, lenzuola, coperte da letto ad ogni finestra;

I sessanta che governavano Arezzo, saputo del suo arrivo, deputarono quattro dei maggiori a muovergli incontro sulla via di Firenze e gli fecero accoglienze così schiettamente amorevoli, che avrebbero reso invidioso un trionfatore, tornato pur mo' dagli splendori del Campidoglio, per ricondursi a più semplici dimostrazioni di gioia, a Tuscolo, a Lanuvio, ad Arpino.

Nessuno nel piccolo caffè dove si fermano i cocchieri da nolo e i carrettieri; nessuno, nelle piccole osterie che pullulano ogni cinque passi, sino alla metà di via Flaminia;

Gian Luigi ed io, avevamo nel medesimo tempo, nel medesimo giorno forse, spalancate due porte sulla nostra via;

Abbenchè il tempo fosse brutto c'era della gente sulla via.

ma l'impressione che aveva risentito dalla vista di quel malinconico personaggio sul margine estremo della via, era stata così violenta da non consentire alcun dubbio intorno alla materiale presenza di Guido.

In quelle distrette, il caso o una segreta ispirazione del cuore, lo condusse difilato in piazza San Carlo, e proprio alla svolta della via di Santa Teresa.

L'amabile cuginetta venne sola, a piedi, accompagnata dal vecchio servitore, poco dopo il mezzodì, quando il sole batteva a piombo ed il lastrico delle vie pareva infuocato.

Tratto tratto un lampo abbagliante livido, tremulo, rompeva la fitta tenebrosità, seguito poco dopo da un lungo e lontano stridio, paragonabile al rumore che fa un carico di lamine di latta trascinato a corsa per le vie.

Il Corso del Re, illuminato a grandi archi successivi dalla piazza della stazione fino al Ponte di Ferro, con un apparato, all'imboccatura tra via Lagrange e via Nizza, rappresentante la facciata del Fréjus a Bardonecchia, offeriva l'immagine della galleria.

In allora dalla carrozza fa capolino un uomo, che guardando attentamente d'ambo i lati della via, apre la portiera e lascia scendere due robusti giovinotti.

poi, finalmente, uscì dal portone di via Manzoni, ridendo, parlando forte, strascicando la sciabola, in mezzo ad una brigata di amici.

Il biscazziere in ginocchioni, curvo, con ambe le mani appuntellate sopra il selciato della via, accosta avidamente l'orecchio alla bocca del moribondo per sentire i suoi detti.

Era saltato in legnetto di piazza e aveva tenuto dietro al loro equipaggio sino alle prime case di via Carignano.

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