65 collocazioni per sferzata

Tanta forza di volontà, tanto impeto vincitore, tanto magnetismo trionfante di amore, tanta elettricità condensata... e farsi buttare a terra da un orologio che non va, o da un cocchiere che non ha saputo sferzare il suo cavallo.

«Questo cinghio sferza la colpa de la invidia, e però sono tratte d’amor le corde de la ferza.

Per ultimo, qualunque potessero essere state le colpe di Giorgio Byron, gli vennero riscattate dall'ultimo canto agitatore della sua anima ad infiammarsi di entusiasmo per la Grecia a guisa di leone che si sferza i fianchi, e dalla morte incontrata per rivendicare in libertà cotesta patria del bello.

La pioggia sferzava i vetri dei finestrini.

Affacciato al finestrino, respiravo a pieni polmoni l'aria che mi sferzava il viso, e gli occhi bevevano lo spazio, trionfanti in quella improvvisa libertà, in quella rapidissima corsa che mi dava la deliziosa sensazione di veder accorrere incontro a me alberi, case, colline, montagne, paesetti, città!

Per sferzare il vizio con effetto, è d'uopo denudarlo;

Quando Saint-Simon sferza il vile egoismo dei legisti, come chiama i liberali, e afferma che la loro divisa è ôte-toi de que je m'y mette;

ringiovanire in letteratura i buoni antichi germi corrotti, e soprattutto pacificare gli animi e unirli: sferzare i costumi, parlando di educazione, e bandire dagl'Italiani l'indolenza, cioè l'egoismo, avvezzandoli a non riguardarsi piú come individui isolati in mezzo alla società:

Cercate alla pagina 302 la descrizione d'un paesaggio alpestre sopra Oropa e giunti dove egli parla di una vacca che appare col muso gemmato d'acqua, le corna sporche di terra, con una bava che fila giù dalle mascelle spostate dal ruminare, che sbarra gli occhioni, e colla coda sferza una mosca, poi sprofonda la gamba nana nei cespi di rododendron....

Snodo le mie trecce e con esse sferzo la chimera perpetua.

Dimmi piuttosto se all'orizzonte io non veda una gran belva accosciata, dal gigantesco grugno, che fa schioccar tratto tratto e sfolgorare in tondo, immensamente, come un lampo la coda, per scacciar dal suo dorso le stelle che lo mordono, e sferzare il calore vibrante del pallido cielo?

Lo vedo girellare davanti alla casa o vagare malinconico per il giardino quel triste giardino tutto sgocciolante di pioggia sferzando collo scudiscio l'erba molle e le piante sfiorite.

quel Fanciullo io son, quel Bu, Sprone, sferza, spuntone a usar con me Siegua il mio Creditor, nol prezzo più.

La fanciulla, cui la divinità dell'arte aveva sferzato il cuore con un sorriso, soffriva già tutti i delirii della gloria.

Se, all'opposto, l'anima deliberasse sferzare il destino, ecco mi trovo attraverso la strada la vita di mio padre, io la calpesto, e passo;

mi sferza il dorso la ferocia cruda del croscïante gelido flagello.

EFRAÌM È una promessa questo sogno! ALCUNI AGUZZINI (irrompendo, sferzando gli ebrei) Schiavi, Al lavoro!...

Invece del rimorso, poichè nel suo dramma e nel suo romanzo nessuno è morto, la vanità dell'autore lo strazia, il dileggio della ragione gli sferza la fantasia, la paura, quella vera, gli fa battere il cuore come in una corsa disperata, di sogno.

La vendetta caduta nella stanchezza e nell'ebrietà del sangue, sembra risollevarsi quasi all'eco degli appelli guerreschi, sferzando la nativa ferocia dei contadini e dei più bassi operai, pei quali l'ebreo rappresenta il nemico della vita, colui che crocifisse Gesù e ancora inchioda sopra una croce invisibile tutti i più miseri.

Fu Colonnese infra Latin la madre, Gente d'imperii e di vittorie vaga, E forte ei s'affrettava a' pregi eterni Sferzato il fianco da gli onor paterni.

Allora la fiamma dal seno le tornò agli occhi, vi rimase, si alzò, le lambì sferzando la fronte e si spense.

i nuvoli sul far del giorno si erano diradati, ed ogni tanto il sole di primavera si affacciava giallo e sorridente a sferzare le nostre groppe irrigidite dalla sizza umida della notte.

Vi fu un tempo nella mia vita in cui mi parve animoso molto prendere in prestito a Nemesi i suoi flagelli e sferzare a sangue le ipocrisie finte, le superbie manifeste, le ignoranze invereconde, le mediocrità maligne.

Quindi il generale Pinelli e il maggiore Fumel, sferzando la giusta ira delle milizie, le spinsero a tutti gli eccessi.

una domanda succedeva all'altra, e a queste ne seguivano mille, quasi onde che vengono a sferzare il lido e si succedono senza posa, che egli confuso, angustiato li riguardava tutti e non sapea rispondere ad alcuno.

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