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insinuava inoltre, che sarebbe stato conveniente il creare tre repubbliche dello stato ecclesiastico, delle quali una fosse di Bologna e Ferrara unite, l'altra di Perugia con la Romagna, la terza di Roma fino alle spiagge del Mediterraneo:

Consentiva inoltre a somministrare ottocento cavalli, bestie da tiro altrettante, buoi, bufali, ed altri animali dello stato della chiesa;

Non ostante in mezzo a tanta depressione d'animi e di fortuna, riconfortava la sbattuta oste il pensiero dello avere a guidatore e capo delle nuove imprese l'arciduca Carlo, principe amatissimo, che recentemente aveva dato segni di non mediocre perizia, e di singolare ardimento nelle guerre d'Alemagna.

Tra questi un Landrieux, capo dello stato maggiore di cavallerìa, era stato eletto dalla congregazione, qual operator principale a turbare le cose Venete.

affermava Landrieux a Stefani, essere onest'uomo, per questo avere in abbominio le rivoluzioni, già averne impedito una in Ispagna, volere impedire quella dello stato Veneto;

Soggiungeva poscia, che la rivoluzione dello stato Veneto era opera della congregazione segreta di Milano, alla quale partecipavano principalmente Porro Milanese, Lecchi, Gambara, Beccalosi da Brescia, Alessandri, Caleppio, Adelasio da Bergamo;

Insomma nasceva il romore, atterriti gli amatori dello stato vecchio, imbaldanziti gli amatori del nuovo.

Restava, che ad onore dello stato nuovo si vilipendesse il vecchio.

Della quale omissione io non posso restar capace, perchè, se desiderio dello storico era il non lodar Italiani di un fatto che dinotava magnanimità, mi pare, che almeno avrebbe dovuto lodare il Francese Villetard di un procedere, che se stesso e la Francia sua patria in brutto accidente onorava.

conciossiachè il direttorio si protestava solamente nemico del papa, non dello stato Romano, al quale anzi professava amicizia.

Passava il sacco dai palazzi dello stato e del papa a quei de' suoi parenti, ed anzi a quelli di coloro, o principi Romani o cardinali che si fossero, che più si erano dimostrati costanti nel far argine alle dottrine, che avevano servito di mossa, e tuttavia servivano di fondamento alla rivoluzione.

Bene si può biasimare Mack dello aver diviso i suoi in tante parti, convenendogli piuttosto, siccome a quello che aveva l'esercito molto più grosso, il marciare unito;

Nissuno pensi, che un'avviluppata simile a questa sia stata mai in alcuna città mossa a furore nelle faccende più gravi dello stato, e nelle più ardenti ire civili.

Il che toglieva agli uomini dello stato con la riputazione anche la potenza.

Quando prevale il costume che gli uomini più eccellenti sono stimati perfidi, vili, corrotti e tirannici, solo perchè occupano le cariche dello stato e tengono i magistrati, ogni libertà diviene impossibile, e lo stato è preda degli ambiziosi.

che chi denunziasse, o facesse arrestare un fuoruscito Francese, od un agente dello scaduto re di Napoli, avesse una larga ricompensa, ed il suo nome non si palesasse;

i terzi dall'antichità, e dalla fama dello stato Piemontese, dagli ordini suoi tanto diversi da quei di Francia e d'Italia, dal suo esercito tanto valoroso, che si conveniva conservare col proprio nome.

Per la qual cosa, tagliati ed atterrati gli alberi, vi avevano fatto spianate a guisa di ridotti, munite d'artiglierìe sui cinque siti più importanti dello scoglio;

Il giorno primo di marzo, datosi il segno dalla nave dell'almirante Russo con due cannonate, tutta l'armata dei confederati si muoveva all'assalto dello scoglio di Vido.

Tanta è la logica nelle parabole dello spirito umano.

e quando ciascuno n'abbia almeno una coppia, che si sentano i diversi accenti dello stridere, e si veggano i varii modi del difendersi;

e la semplicità dello scopo a cui miravano tutti, li faceva concordi.

ma quando vide la fanciulla atteggiata di dolore, quasi statuetta che un bel pensiero di artista abbia posto sul sepolcro di un primogenito o di sposa nuovamente divelta dalle braccia forse dal cuore dell'amato consorte quando dal volto di Vico e di Lucantonio conobbe l'angoscia esser passata colà, di severo divenne mesto ed appoggiò il gomito destro sul pomo dello spadone, sopra la mano la faccia.

tutto ciò del resto non lo trattenne dallo scapparsene da Napoli verso la fine dello stesso mese, dopo di aver fatto un testamento in favore del Re.

deve sfuggire che il Campanella, fin da' principii del 1598, era già in grado di conoscere la non lontana andata di D. Lelio Orsini in Calabria quale amministratore e governatore dello Stato di Bisignano, avendo così deciso il tribunale in favore di lui;

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