Le acque, impregnate di particelle d'oro, vengono diligentemente fatte passare attraverso di pelli di pecora o velli, ma questo spediente, che forse diede origine ad una favola maravigliosa, offre una debole immagine della ricchezza tratta fuor della vergine terra dalla potenza ed industria degli antichi Sovrani.

Ma questa favola ha ottenuto credito, o per meglio dire favore, quale strano esempio delle vicissitudini della fortuna[170].

Il tempo e la scienza hanno giustificato le congetture e le predizioni del filosofo Romano, il telescopio ha aperto nuovi Mondi agli occhi degli Astronomi, e nel ristretto spazio che ci offrono l'istoria e la favola, si è già trovato che una stessa cometa si è mostrata sette volte alla terra, in sette eguali rivoluzioni di cinquecento e settantacinque anni, ciascuna.

La favola di Elettra, settima delle Pleiadi, le quali furono ridotte a sei dopo il tempo della guerra Trojana, indica oscuramente la seconda venuta che seguì nell'anno mille cento e novantatre.

Dormienti (favola dei sette), p. 359. E Ebioniti.

La favola necessariamente lieve in cui l'autore aveva incarnato questo tipo, portava dapprima per titolo:

Il Pratilli nelle interpolazioni alla Cronica della Cava, tomo IV della sua raccolta, pose una lunga favola su questa impresa nel 982;

S. 308 zu Schneller N.º 21»—È lo stesso argomento della Favola I, Notte II dello Straparola:

il cavallo, che cercò l'uomo per combattere il cervo, è favola antica di applicazione sempre moderna;

Fors'anche è una favola quel concubinato, che non s'accorda colla penitenza a cui egli attendeva in questi tempi.

Sigeberto, Martino Polacco, Tolomeo da Lucca ed altri da questa puzzolente scrittura trassero la favola indegna del merito raro di questo pontefice.

— Se mi comperi i burattini, ti racconto una bella favola.

Questa, questa, o esimio cavalier Fulgosi, questa è la morale della favola!

mi aveva costretto a inventare e a narrargli una favola, che ora ricambiava con:

e raccontata all'altre giovani una sua favola del non essere venuto il dì davanti, ci fece un poco ridire l'alfabeto.

Donde, levati gli occhi verso noi tutti, ma in ispezialtà verso quel giovane, cominciò a raccontarci una sua favola della ragione del suo essere in prigione, ed a domandarci con assai disinvoltura di quella per la quale v'eravamo noi, dicendo il peggior male di tutti gli ufficiali grandi e piccoli della polizia, ed invitandoci a fare il somigliante, con tanto maggior pericolo che altri desse nella pania, quanto egli diceva il vero.

essere acciuffati come nella favola dell'orco!

Seguono poi la favola di Menenio Agrippa, e più tardi l’eroismo de’ trecentosei Fabj al fiume Crémera, la tirannide d’Appio Claudio, le vittorie di Quinzio Cincinnato, quella di Furio Camillo sui Galli.

La favola fu compresa da’ plebei, ma non si lasciavano persuadere che questo ventre dovess’essere arbitro dell’intero corpo, e men ciechi che non in secoli illuminati, non vollero desistere finchè non avessero stipulati buoni patti;

Allorchè i suoi concittadini voleano chiedere ajuti al tiranno Falaride contro i loro vicini, il poeta narrò loro la favola del cavallo, che volendo combattere l’orso, si tolse in ispalla l’uomo;

E se farà la parte d'una serva, saper scuotersi la gonnella lascivamente, se l'occasione lo comporta, ovvero, mordersi un dito per isdegno, e simili cose, che il poeta nella testura della favola, non può esplicatamente insegnare.

e questo ajuta assai, sì allo accrescere vaghezza con la varietà loro, e sì anco a facilitare l'intelligenza della favola.

nè presto alcuna fede alla favola di Pigmalione, se lo scalpello d'un Michelangelo non ebbe il potere di far parlare il suo Mosè!

Imperocchè, già non era da aggiustar fede alla favola degli eunuchi, nè il re d'Armenia avea potuto sparire dalle sue stanze per virtù di magiche parole.

Papessa Giovanna, sciocchissima favola de' secoli ignoranti, III, 675.