15817 frasi di esempio con giovanni
«non venne proclamato Giovanni Battista Niccolini di Roma, quantunque la Sezione fosse di sentimento ammetterlo sebbene non Toscano.
Pare che non s'accordi colle notizie fin qui addotte la Cronologia di Andrea Dandolo, mentre egli scrive, che Pietro Polano doge di Venezia nell'anno diciottesimo, del suo ducato, cioè nel 1148 dopo aver messa insieme l'armata per andare a Corfù infermatosi, dopo aver dato il comando d'essa flotta a Giovanni suo fratello e a Rinieri suo figliuolo, se ne tornò a Venezia.
Giovanni da Bazzano negli Annali di Modena, dopo aver notata la rotta suddetta de' Piacentini, aggiugne che in quest'anno la terra di Nonantola fu distrutta dai Modenesi.
Scrive ancora Giovanni da Ceccano, che papa Eugenio nel dì 10 di maggio andò a Castro, e vi dedicò la chiesa di santa Croce, e nel dì 27 d'ottobre dedicò la chiesa del monistero di Casemaro, dopo di che tornò a Segna.
Giovanni da Ceccano aggiugne, ch'egli entrò in Roma nel dì 6 di settembre.
ed attaccata la zuffa, che fu ben dura e sanguinosa per l'una parte e per l'altra, restò in essa ucciso il conte con Giovanni duca di Traversara, il più nobile dell'esarcato di Ravenna, e con altri.
Giovanni da Ceccano, nella Cronica di Fossanuova, attesta il contrario;
Rimase prigione in tal congiuntura Costantino Angelo generale della greca flotta, e zio dell'imperadore, con Alessio Comneno, Giovanni duca e molt'altra nobiltà e gente, che fu inviata in Sicilia.
Era presente all'elezione suddetta esso Ottaviano cardinale di santa Cecilia, di nazione Romano, ed ebbe anche pel pontificato due miseri voti da Giovanni cardinale di san Martino e da Guido da Crema cardinale di san Callisto.
Abbiamo inoltre da Sire Raul[2080] che Giovanni cardinale nativo di Anagni, legato di esso papa Alessandro, tertio kalendas martii, trovandosi in Milano nella chiesa metropolitana insieme coll'arcivescovo di quella città Oberto, dichiarò scomunicato Ottaviano antipapa e Federigo imperadore.
Intanto papa Alessandro, per attestato di Giovanni da Ceccano, acquisivit totam Campaniam, et misit in suo jure[2081].
e che a San Giovanni di Laune, oppure a Besanzone si tenesse un concilio, dove si presentassero i due contendenti, per esser ivi esaminate le ragioni d'ambedue le parti.
11. Essendo in questi tempi mancato di di vita Giulio vescovo di Palestrina, lasciato da papa Alessandro per suo vicario in Roma, fu sostituito in suo luogo Giovanni cardinale de' santi Giovanni e Paolo, il quale, a forza di danaro e di esortazioni, indusse il popolo romano a giurar la solita fedeltà ad esso pontefice, e regolò ancora a suo volere il senato.
11. Essendo in questi tempi mancato di di vita Giulio vescovo di Palestrina, lasciato da papa Alessandro per suo vicario in Roma, fu sostituito in suo luogo Giovanni cardinale de' santi Giovanni e Paolo, il quale, a forza di danaro e di esortazioni, indusse il popolo romano a giurar la solita fedeltà ad esso pontefice, e regolò ancora a suo volere il senato.
tuttavia, non volendo trascurar cosa alcuna, inviò coll'ambasciator suddetto in Levante il vescovo d'Ostia e il cardinale de' santi Giovanni e Paolo, principalmente per trattar della concordia, ed anche per iscorgere che fondamento si potea far de' Greci per l'altro negozio.
Giovanni da Ceccano nella sua cronica di Fossanuova ne fa morti sei mila, e molte altre migliaia di rimasti prigioni.
perciocchè da una lettera di Giovanni Sarisberiense fra quelle di san Tommaso Cantuariense si raccoglie che i Romani stettero saldi nell'ubbidienza di papa Alessandro III, nè di Pasquale si parla nel giuramento dei Romani rapportato nella sua Cronica da Gotifredo monaco di san Pantaleone presso il Freero.
Le città di Messina e di Palermo tumultuarono, e contribuì ad accendere quel fuoco Giovanni cardinale Napoletano, uomo sol fatto per ismugnere danaro;
Fra le lettere di san Tommaso arcivescovo di Cantuaria, una se ne legge di Giovanni Sarisberiense, riferita anche dal cardinal Baronio, dalla quale si ricavano varie particolarità.
Abbiamo da Giovanni da Ceccano, da Romoaldo Salernitano e da altri storici che l'antipapa Pasquale III, ossia Guido da Crema, mentre stava nella basilica di san Pietro fuori di Roma, fu chiamato da Dio al rendimento de' conti.
Tuttavia gli scismatici non si quetarono, e si trovò un Giovanni abbate di Struma, uomo apostata e pieno di vizii, che si fece innanzi ed accettò il falso papato, con assumere il nome di Callisto III.
Rainone signore di essa città, veggendosi a mal partito, trattò d'accordo con Giovanni, lasciato prefetto di Roma dall'imperador Federigo, e gli cedette quella città, con riceverne in contraccambio Monte Fiascone e il borgo di San Flaviano, senza farne parola col papa, da cui pure egli riconosceva quella città, e con assolvere dal giuramento i Tuscolani, i quali si crederono col nuovo padrone di esentarsi dalle molestie de' Romani.
Le sue ragioni sono raccolte in una serie di lettere che vanno dal 1792 al 1800, dirette al Baronio, al Vassalli, al Giovanni Aldini, a Tiberio Cavallo a Londra e al prof. Gren di Halle, che sono un modello di logica e di metodo sperimentale.
Un altro insigne artista, Giovanni Duprè, ne lasciò questo ritratto:
Dapprima però anche il Mozart seguì la scuola napoletana, ma con la scorta del Bach, dell'Händel, del Gluck e dell'Haydn s'avanzò rapidamente per correre il proprio cammino col Matrimonio di Figaro, col Don Giovanni e col Flauto Magico.
