814 frasi di esempio con marsiglia

Uno di loro, il men destro, arrestato subito a Marsiglia, per non parere, ebbe ad essere impiccato:

Anche i buoni borghesi di Marsiglia comperavano zucchero e caffè da colui che un giorno doveva scrivere La Chartreuse de Parme e Rouge et Noir.

Allora il Beyle seguì la Lenoar a Marsiglia e s'impiegò presso un magazzino di coloniali....

Lasciai Marsiglia e mi recai in Ginevra.

Potrebbero anzi dire quello che mi disse con un tuono di benevola alterezza un corista castigliano, a bordo del bastimento che mi portava cinque mesi dopo a Marsiglia:

Grandi edifizi, dei quali pochissimi antichi, lunghe strade, piazze regolari, botteghe, teatri, caffè ampi e splendidi, e un andirivieni continuo di gente, di carrozze, di carri, dalla riva del mare al centro della città, e di qui ai quartieri estremi, come a Genova, a Napoli, a Marsiglia.

Io a Marsiglia.

Sono a Marsiglia.

Il palazzo imperiale, fondato da Mulei-Ismaele, che nel 1703 ci teneva quattromila donne e ottocento sessantasette figliuoli, aveva due miglia di circuito ed era ornato di colonne di marmo fatte venire in parte dalle rovine della città di Faraone, vicina a Mechinez, in parte da Livorno e da Marsiglia.

Era una condanna di morte al mio indirizzo, rapportata dal Popolo Sovrano di Marsiglia.

Stetti inoperoso, a Marsiglia, pochi mesi».

certo quindi di non potere far più nulla per quel grande e sventurato paese che ero venuto a servire nella sciagura, mi decisi di recarmi a Marsiglia e di a Caprera, ove giunsi il 16 febbraio 1871.

riguadagnò tutte le ribellate milizie, e seguitò il suocero, che andò a ritirarsi a Marsiglia.

Fallò Zosimo con dire che questo ignominioso fine gli arrivò in Tarso, quando è certo che fu in Provenza, cioè ad Arles, dove soleva dimorar colla sua corte Costantino, o pure a Marsiglia, dove l'autore della Cronaca Novaliciense circa l'anno 1054 pretende che fosse disotterrato il corpo di Massimiano, il quale si trovò imbalsamato ed esistente in cassa di piombo entro un'altra di candido marmo.

da Parigi a Marsiglia, da Marsiglia per la via di mare a Civitavecchia, da Civitavecchia a Roma [febbraio 1847].

da Parigi a Marsiglia, da Marsiglia per la via di mare a Civitavecchia, da Civitavecchia a Roma [febbraio 1847].

La lettera , da Marsiglia 14 marzo 1833 al Fanti (come tutte le altre che saranno citate senza speciale indicazione), contiene un racconto del viaggio di mare da Livorno in Francia:

Magnifica oltre ogni credere è la città di Nantes, è la migliore che io abbia visto dopo Marsiglia e Lione;

Quanto prima deve rendersi a Marsiglia un mio amico, l'incaricherò di farti pervenire per la via di Toscana la Mia pazzia, a condizione però che non diverrai pazzo tu stesso»;

MEISSONNIER (Antonio), nacque in Marsiglia nel 1783.

Ricordò come a Marsiglia le sue esortazioni per una cordiale convivenza con l'Italia siano state accolte con entusiasmo e disse che continuerà a seminare colà, ove fra giorni ritorna.

Aggiungasi il recente processo delle avvelenatrici di Marsiglia.

A Marsiglia si conservava nel pubblico tesoro certa composizione venefica, deliziosa al gusto, la quale largivasi a qualunque giustificasse dinanzi al Senato dei Seicento le cause che lo consigliavano a morire, e queste si cavavano così dalla prospera come dalla iniqua fortuna;

la flotta, dopo avere minacciate senz'effetto le coste della Catalogna, erasi chiusa nel porto di Marsiglia;

In pari tempo Andrea Doria, allora ammiraglio della flotta francese, uscì dal porto di Marsiglia con diciassette galere e ricominciò il blocco di Genova, che, sebbene più volte interrotto, aveva omai ridotta quella città in estrema miseria.

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