confuso, abbattuto sconsolato, si rimise sulla gran via che conduceva a Roma... Vi giunse alcuni giorni dopo, e pensando esser debito suo, prima di scavalcare alla propria casa, di recarsi tosto al palazzo Aurelio, al palazzo della duchessa Elena, lo fece di fatto.

tutto quanto viveva all'infuori del mio amore, estraneo a Lidia, mi giungeva perdutamente sconsolato, ed ero già disposto a considerare i due francesi come anime in pena.

»E si partiva sconsolato, nè già lacrimoso, compunto dal dolore, come può sentirlo un cuore robusto, di cui la vista suscita più tosto maraviglia che compassione.

il silenzio si fa sempre più oblioso e il verno più sconsolato.

Si alzò, assai soddisfatto, dal mucchio di macerie sul quale era caduto sì sconsolato.

Quanto a papà Gedeone era proprio sconsolato.

Infelice e sconsolato conforto!

D. NITTU (torna sconsolato e va a prendere il costume di Peppi Nnappa, lo osserva e riflette)Mah!

Tuttavia, dopo alquanto tempo, la mia mente, che s'argomentava di sanare, provvide (poichè nè il mio nè l'altrui consolare, valea) ritornare al modo che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi.

Allora provvide, per sanare, "ritornare al modo che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi".

che il bambino trovandolo vôto, si sfiniva suggendo inutilmente e presto staccatosi dava in un pianto fioco e sconsolato.

In mezzo al tempio sedeva col volto afflitto e sconsolato, la sventura.

La presentia del'amico, è medecina al sconsolato.

Così passai l'inverno, il più crudo e sconsolato di cui io abbia memoria, e venne l'aprile, o più tosto io lessi nel calendario ch'era venuto.

Ed allora l'uomo si lamenta meno che le ridenti promesse della prima età sieno seguite da uno sconsolato lutto.

io vidi una malinconia di pianto apparire nella luce degli occhi tuoi che mi cercarono come se in me solo potesse trovare riposo il tuo sconsolato cuore.

egli sapeva le musiche stanche che conducono alla velata nostalgia e allo sconsolato desiderio di un lontano amore... Incominciai ad alzarmi e potei muovermi per la stanza.

Allor d'angoscia Gridar volendo, e spasimando, e pregne Di sconsolato pianto le pupille, Dal sonno mi disciolsi.

Ranaldo che era gionto alla montagna, Mirando giuso la sconfitta al basso, Ché già de morti è piena la campagna E gli altri vòlti in fuga a gran fraccasso, Forte piangendo quel baron se lagna, - Ahimè, - dicendo sconsolato e lasso, - Che io non spero più mai de aver conforto! Tra quella gente il mio segnore è morto!

o sconsolato Nido di rondinelle abbandonato!

Ond'io là drizzo i piei, Tacito e sconsolato all'aer bruno, Ove pensai trovar morta costei;

vivere vecchio, solo e sconsolato.

«Tuttavia, racconta egli stesso, dopo alquanto tempo, la mia mente, che s'argomentava di sanare, provvide (poichè nè il mio, nè l'altrui consolare valea) ritornare al modo che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi.

Sempre che il poeta ripensa alla sua Silvia, morta nel fior degli anni, e si sovviene delle tradite speranze, un affetto lo preme acerbo e sconsolato, ed egli si torna a dolere di sua sventura[103].

Quando sovvienmi di cotanta speme, Un affetto mi preme Acerbo e sconsolato, E tornami a doler di mia sventura.