1044 frasi di esempio con tavolo

Quando il medico e i domestici entrarono, al mattino, nella sala, trovarono il signore seduto al tavolo, cogli occhi fissi alla figura cabalistica, intorno alla quale avea disegnato un laberinto di lineette e di segni misteriosi, un intreccio di circoli e di triangoli bizzarramente collegati;

ed ho il mio studiolo freddo, polveroso, abbandonato, tristo e perciò sto a disagio al tavolo.

Ho qui sul tavolo tutte le mie memorie.

Voglio farmi un'idea netta della letteratura del nostro secolo, e passo le giornate al tavolo colle grammatiche, e alla biblioteca con Monti e Manzoni esono sempre scoraggiato.

Non posso fare cosa diversa dallo stare al tavolo.

Io mi sento artista, perchè sto in contemplazione di un raggio di sole che fa luccicare mestamente l'iniziale delle pergamena e vivifica i colori di un angolo di tappeto turco e fa spiccare le ombre del tavolo barocco e polveroso.

un tavolo sconnesso....

a Recoaro mi ha regalato un pezzo di sasso colle piriti, preso all'orrido della Spaccata, ed ora lo tengo qui sul mio tavolo, quando scrivo.

Quando De Nittis entrò, le tre donne erano intorno al tavolo da giuoco ingombro di modelli in carta e di ritagli di mussolina.

Il canapè non aveva che un cencio di coperta turchina, usata forse come tappeto da tavolo in altri tempi, e un cuscino sucido;

Un letto, un tavolo, due sedie e uno sgabello erano la mobilia.

Sovr'al tavolo, ingombro da carte e libri, rosseggiava la stanca fiammella della lucerna;

E , fra le vetrine, dove le vecchie medaglie diligentemente classificate posavano in file ordinate nelle loro scatoline di cartone, in mezzo a' suoi libri rari, tra le pareti ornate di armi antiche, dinanzi al suo enorme tavolo dove s'accatastavano codici e pergamene, istrumenti di saggio e manoscritti, il giovane studioso passò lunghi anni, tutelato, dalla pavida vigilanza di sua madre, contro ogni soverchia emozione.

Seduti intorno ad un tavolo, su cui una lampada velata d'azzurro pioveva un raccolto lume, sfogliavano un libro d'autografi, che, appartenuto alla contessa Laura ancora da giovanetta, conteneva numerosi componimenti offerti, già tanti e tanti anni innanzi, da letterati insigni, alla gentile fanciulla dei Rezzonico, mentre nelle pagine più recenti ricorrevano altri nomi non meno cari ed illustri di valentissimi poeti:

Sedeva, lontano dal tavolo, in una sedia a bracciuoli, col mento sul petto, cogli occhi semichiusi, come in un dormiveglia.

Egli comprese, andò al tavolo, cercò fra gli oggetti sparsi, aperse uno o due cassetti;

E strettala per un istante fra le dita, la lasciò subito cadere, come preso da un istintivo orrore, sul tavolo che gli stava dinanzi.

riaccesa la candela, indarno tentò la lettura dell'ultimo Politecnico che trovò sul tavolo;

nello studio esiste ancora il suo tavolo di lavoro.

Tutte le potenze d'Europa sono dietro il tavolo verde, mettendo in movimento mille penne e mille lingue;

Ad un tratto il piccolo uomo di ferro all'Elba si alza dal tavolo suo:

Il suo tavolo verde, nella gran sala della Biblioteca, con tutti i volumi volumoni, volumini, era religiosamente rispettato.

Al suo tavolo, i distributori, cameristi silenziari, deponevano incunàboli, codici cartacei e pergamenacei.

domandò strisciando su gli erre la signora e posando sul tavolo una tozza mano, carica di brillanteria.

queste le xe do tagiadele de mile lire l'una, e levò con cautela e posò con riguardo due biglietti da mille sul tavolo.

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