Quale preposizione utilizzare con pone
Quest’ è colei ch’è tanto posta in croce pur da color che le dovrien dar lode, dandole biasmo a torto e mala voce;
Mal dare e mal tener lo mondo pulcro ha tolto loro, e posti a questa zuffa:
Prima vuol ben, ma non lascia il talento che divina giustizia, contra voglia, come fu al peccar, pone al tormento.
ma che, del resto, nessuna colpa più grave poteva pesare su lei, che era stata tentata da chi non conosceva e, d'uno in altro pensiero, cominciò a considerare qual gioconda vita sarebbe stata la sua, e quanto innocenti sarebbero corsi tutti i suoi dì, se la condizione di colui fosse stata la medesima del marito, se appena uscita dalle stanze materne, una combinazione più propizia l'avesse posta nelle braccia di lui....
Dopo una mezz'oretta di un sentiero scheggioso e incassato in una gola stretta e boscosa, sbucai sopra un piccolo altipiano, quasi tondo, posto sul culmine di un poggetto, una specie di sperone del monte Grigio, il quale s'innalza brullo nel fondo.
sclamai, balzando come se mi si fosse posta sotto i piedi una lastra rovente.
«Nel beato concilio ti ponga in pace la verace corte che me rilega ne l’etterno essilio».
Signore, qui non c'è posto per due:
In quel punto tutti si stavano in grandissima aspettazione di quel ch'ella avrebbe risposto, ed al rumore succedette un silenzio così profondo, così perfetto, che s'udirono chiaramente le due ore di notte che suonavano in quella all'orologio posto sopra la chiesa;
Ma eran tutte ipotesi al vento, mancando la linea su cui colorire i disegni, e le calde parole finirono anche qui in vacue esclamazioni, e si pose da un canto quel tema.
E il masnadiero usando della terribile domestichezza che il delitto suol porre fra i complici, si mise a sedere.
Incoraggiato da quelle carezze, il poverino mi pose tra le mani un involtino e fuggì vergognoso.
Non chiedete a me, per carità, ch'io mi ponga a cantare.
Come ’l falcon ch’è stato assai su l’ali, che sanza veder logoro o uccello fa dire al falconiere «Omè, tu cali!», discende lasso onde si move isnello, per cento rote, e da lunge si pone dal suo maestro, disdegnoso e fello;
In mezzo a tanti splendori ve n'era però qualcuno di una luce alquanto equivoca, e tra gli altri l'Aretino, invitato appositamente dal signore del castello perchè intrattenesse l'adunanza coi suoi petulanti epigrammi, al quale era stato posto di contro il Berni, fidando che questi due così acri ingegni, mordendosi a vicenda e continuamente e senza pietà, non avrebbero mai lasciato morir di noja l'adunanza.
ma dall'afferrarlo ch'ei fece alcuna volta all'improvviso, come fingendo di cadere, dal suo volgersi rattissimo e sospettoso, dallo smarrimento delle pupille, ch'egli osservò attraverso i fori del drappo, allorchè gli prese la mano, e quasi per caso gliela pose su la guardia del suo pugnale, si accôrse essere costui un uomo di frode, anzichè di aperta violenza.
«Se ’l mondo fosse posto con l’ordine ch’io veggio in quelle rote, sazio m’avrebbe ciò che m’è proposto;
supplicava da Dio una spada, e Cristo le poneva nelle mani la sua, che ha lama portentosa di luce.
uno dei due preti che avevo intraveduto alla messa fu invitato a porsi dall'altra parte, e gli altri presero posto come vollero.
La tua signora?domandò Giorgio, nell'atto ch'io mi poneva al suo fianco e m'incamminavo con loro all'Eden Hôtel.
A sì gran risco non ti poni in vano, Chè di me conquistar la strada è questa;
Poche premesse poste innanzi alla descrizione dei relativi movimenti richiamavano l'attenzione sul fatto, «che il maneggio del fucile deve compiersi dai soldati con desterità e scioltezza... epperciò essi dovranno stare con l'orecchio attento al comando, muovere le mani sempre in vicinanza del corpo, eseguire con vigore ogni tempo di una mozione restando poi immobili da uno all'altro tempo».
Egli aveva inoltre una specie di fiuto che lo poneva sulla traccia delle persone da sfruttare, e che ora gli faceva indovinare nel Caruso l'uomo opportuno, l'uomo che avrebbe potuto cavarlo d'impaccio.
Quei sen volava, e la sanguigna veste Pone a spogliar Misantropo le mani, Ed il sangue tergea de la ferita, E porgea dolce al cavaliero aita.
ed eletto poi Celestino V, un santo romito, che fu grande esempio del non bastare le virtú private a quel sommo posto della cristianitá;