74 Verbi da utilizzare per la parola varianti

La Cipadense, avendo premesso l'invettiva a' vecchi, imprende senz'altro la narrazione dei tiri di Cingar a Zambello, facendo seguire al 382 il 429, che offre la sola variante di:

Diremo di più che a piede di pagina abbiamo notato le varianti degli scritti mazziniani risultate dal confronto tra la Giovine Italia e la prima edizione degli Scritti editi e inediti intrapresa per le cure stesse dell'autore nel 1861, perché ci parve che il Mazzini, grande stilista, più di quanto ai più non sembri, abbia sempre prediletto di tormentare la forma classica del periodo.

Il Tommasini (III, 86 nota 1) pubblicò più tardi le semplici varianti, che così pose in maggiore evidenza.

La forma «Adriana», che io prendo dalla Folignate, si trova giá nella Perugina e forse anche nei codici osservati dal Canneti, che non aggiunge varianti.

Ciò però non vuol dire che in molti altri casi, in cui il Canneti non ci ha dato le varianti dei quattro codici da lui esaminati, io non abbia fatto appello anche ad essi, com'era necessario.

La stampa torinese presentava, nei confronti del manoscritto, numerose e radicali varianti, le quali, rappresentando il pensiero dell'autore nella sua forma definitiva, dovevano essere accolte nella presente lezione.

Egli da un codice del secolo undecimo, che fu già del Cardinal Bessarione, ed ora è nella Libreria di S. Marco, alla quale con tanta lode presiedeva, trasse molte pregevoli varianti, ed alcuni insigni frammenti di questo istorico, e li pubblicò in un libretto piccolo di mole, ma grande di pregio.

Le prime sono corredate d'annotazioni eruditissime dirette o ad illustrare le storie, le favole, e gli antichi costumi, a cui alludono quegli scrittori, o ad esaminare le varianti proposte dai precedenti editori, e a proporne delle nuove molto lodevoli.

La Grecia ricordava numerose varianti di questo racconto;

Riproduco il testo dell’edizione autentica delle Opere varie, 1845, ponendo a pie di pagina le varianti dell’edizione di Jena 1827.

Teocrito, Virgilio, Orazio, e del Teubner, per veder tutte le varianti in quei passi che mi preme di confrontare, e fors'anche mi verrà voglia di tradurre.

In nessuno dei testi da me consultati mi è occorso di leggere le varianti errate del cod.

Il comento non è fatto a verso a verso, ma prende un tratto del testo e indica le varianti;

RAIMONDO DE PUPPI (n. Cividale 1794, m. Villanova 1849) fu elegante verseggiatore e raccolse varianti dantesche;

ma, a piè di pagina, ho altresì segnate le varianti delle prime edizioni.

Come perciò al testo della Vigaso Cocaio ho fatto seguire complete le varianti della Cipadense, cosí ho voluto che delle prefazioni e delle glosse marginali della Toscolana non fossero defraudati i lettori:

l’«Avvertenza», pag. 303), che va sino a: ~dont il n’y pas de conséquences à tirer...~ Ne notiamo le varianti dalla lettera.

La Predica a lu Maciddaru (Archivio, vol. III, p. 576) ne reca una variante di Borgetto, dove il predicatore sarebbe stato di Camporeale (Maciddaru).

L'amanuense e non è punto detto che sia stato il primo a iniziare la variante aveva davanti agli occhi la visione delle condizioni reali della città.

Parecchi tra i primi e i dieci ultimi esametri di questo brano adoperò il Folengo nella orazione del pretore Gaioffo (libro IV, 470-493), introducendovi varianti che il lettore potrá da rilevare.

Cotesto uomo era il pastore Bastiano, che aveva mantenuto la promessa, senonchè gli era parso bene d'introdurci qualche variante, invece d'impiccare aveva appiccato fuoco alla casa, e invece di mandare Mariano solo all'inferno ce lo aveva spinto in compagnia.

Ma le signore di spirito sapranno introdurvi qualche variante, ribattè Fausto coll'intenzione di fare un complimento.

Ora i poveri vorrebbero introdurre nella leggenda una variante, intorno alla quale fin qui non se la sono intesa co' ricchi, e credo che vogliano stare ancora un pezzo prima d'intendersi.

trascrisse il Romanzo di Caritone, e lo vendè al d'Orville, e finalmente molto lavorò intorno agli scrittori di medicina, che manoscritti si conservano nella Laurenziana, copiandoli, ed indicandone, le varianti.

Con leggiere varianti questa novella è narrata pure da Benvenuto da Imola, dal Capello, commentatore del Dittamondo, dal Daniello, dal Landino, dal Vellutello, e, riferendosi, senza dubbio, ad essa, parecchi cronisti dicono, come il Pipino, Michele inventore della cervelliera[507].

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