136 Verbi da utilizzare per la parola vetri

La mamma prese Lello sulle ginocchia e si mise a guardare i campi a traverso i vetri della finestra.

... Quando non posso volar via col mio monoplano, io percorro la città, a notte alta, con orde pazze di studenti, rompendo tutti i vetri dei pianterreni, lanciando nelle finestre aperte grosse pietre che s'odono poi ruzzolare fragorosamente nell'interno!

quando comando io, tremano i vetri.

«E se io non potrò unire la mia esistenza con quella d'una persona che mi amasse ed io amassi, resterò zitella!concluse ritirandosi dalla finestra e chiudendo i vetri.

Benchè si fosse ancora in piena Maremma, l'onorevole abbassò i vetri del suo finestrino, mise fuori la testa, guardò il cielo stellato, sentì, o credette sentire, la voce del mare, sentì il mormorio dei cipressi carezzati dal vento;

La nostra giovane guardando traverso i vetri vide che una camera sola del palazzotto era illuminata, quella appunto che si trovava l'ultima verso il giardino e, posta in sulla cantonata, aveva un'apertura a ciascuno dei lati, un verone sopra il giardino, una finestra verso il cortile.

poco dopo udirono aprire i vetri di una finestra.

e già mai non si videro in fornace vetri o metalli lucenti e rossi, com io vidi un che dicea:

poi richiuse i vetri, e quietamente tornò a sedersi al solito posto.

che gettò in terra la damigiana, facendola in pezzi, poi cadde sulla finestra e ruppe quattro vetri, aprendo una larga breccia, per la quale il sorcio spaventato, ma incolume, aveva battuto la ritirata.

Una di queste, una catapecchia di legno, che arrivava appena col tetto all'altezza della strada, rozza, sconquassata, sbilenca, da far credere che fosse un covile piuttosto che una casa, aveva un finestrino con la sua brava tendina bianca annodata da un lato con un nastro azzurro, la quale lasciava vedere a traverso i vetri un tavolinetto coperto di tazze, di bicchieri, di fiori, di gingilli luccicanti come oggetti di vetrina.

o forse le emanazioni dell'animo offuscano la vista, come i vapori appannano i vetri?

E allora noi porteremo via le ipoteche, metteremo i vetri nuovi, rifaremo i soffitti.

In questo tempo gli studenti fecero chiasso, al solito, e ruppero vetri e banchi:

ora il sole dirimpetto, facendo lustrare e avvampare tutti i vetri delle case, tra lontani monti Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.

e un quarto d'ora dopo, la marchesa, avvolta in un'ampia veste da camera rosa tutta coperta di trine, era seduta in una poltrona con una tazza di cioccolata tra le mani, illuminata dal sole ch'entrava dalle finestre, solo difese dalle cortine di seta che coprivano i vetri, e riceveva da Larose la risposta del cavaliere, il quale le prometteva di venire all'istante.

Giorgio spalancò i vetri e le persiane, perchè si sentiva soffocare e gli pareva che una grossa pietra gli si aggravasse sul cervello.

Allorchè Varedo si decise a rinchiudere i vetri, anche la stanza era una Siberia, ed egli, messosi a letto, non potè dormire riscaldarsi per quanto si coprisse.

Qualche volta usciva di casa e stava cogli occhi fissi sulla finestra illuminata di Teresa, e gli sguardi erano così intensi che pareva dovessero forare i vetri e penetrare nella camera.

Ciávola canticchiava una canzone di molta libertà bacchica, percotendo in ritmo il vetro dei bicchieri.

una piccola città a parte, giovane di trent'anni, operosa, formicolante di operai lordi di polvere di carbone e di impiegati accigliati, che attraversano le strade a passi frettolosi, fra lo scalpitìo dei cavalli colossali e lo strepito dei carri carichi di merci che fan tintinnare i vetri, barcollando fra gli omnibus, i tranvai e le carrette, sul ciottolato sonoro.

"La casa, o per dir meglio catapecchia, scrive Mario Pieri, ove si alluogò, era miserabile che nelle finestre non avea vetri, ma bensì le impannate.

Studiò un sistema per cambiar i vetri entro un sacco nero, in modo che non fossero esposti alla luce, e fece un cappello aderente alla lente da mettere e togliere a mano, e intanto studiava una forma più comoda di otturatore.

Ripensai la mia finestra bassa, laggiù, su l'Ausa, dove i miei compagni venivano a chiamarmi picchiando i vetri con le nocche.

Al secondo anno da quando donna Nena era venuta a stare lassù, in una mattina di febbraio ella uscìcome disse a Gaetanella Roccoper andare a pregare l'amministratore di quel locale perchè le facesse rimettere a un finestrino della celletta un vetro frantumato.

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