23 Metafore per sonetto

Qualche sonetto è di argomento politico:

Ciò non ostante, noi siamo del parere che il sonetto sia stato un grande beneficio ed una vera fortuna per la poesia italiana.

Quest'ultimo sonetto fu il primo componimento che dal Manzoni fosse pubblicato.

È invece possibile che il sonetto sia di data più antica, e fosse scritto non dopo il pentère di Dante, ma dopo il morire di Beatrice.

SONETTO Non è il debito un mal che abbia con se Visibili apparenti qualità, Pleuritico, epilettico non è, Sintomi, e diagnostici non ha.

SONETTO Non già per impugnar la verità, Ma meco sol per questionare un po' Un dell'Alma l'Immortalità Disputando Crisofilo negò.

Non dovrebbe quindi esservi dubbio, sebbene, come si vedrà, questi sonetti non siano documenti storici.

quando dopo cinque o sei pagine o anche prima si accorge che quel romanzo annoia, quel dramma è monotono, quella commedia è scipita, quei sonetti sono fiori appassiti, getta via il volume e buona notte.

SONETTO È fola ciò, che dicesi dei Critici, climaterici, e che so, Strane follìe, vani pensier di chi Ignota scienza altrui spacciar tentò.

SONETTO Pellegrin, che smarrissi, e s'internò Fra' boschi, onde ritrarre il piè non sa, Se uscì da quelle folte oscurità Ladrone insidioso, e l'assaltò;

SONETTO Cometa, che pel Ciel cinta sen va Di sanguigno splendor, non mai così La sbigottita Plebe impaurì, Che morbi teme, e guerre, e aridità:

Il sonetto inviatomi da V. S. è cosa angelica, per non dire un angelo in versi.

SONETTO Alza la greve mazza il Fabro, e Colpi sovra l'acciar spessi così, Che il Ciel rimbomba;

SONETTO Qualor tetra mestizia m'assalì, Che svellermi dal core altri non può, Per erme solitudini men vo, Qual Uom, che odia se stesso, e i rai del , E solo, e mesto, e tacito così I sordi tronchi testimonj io fo Dell'affanno, che il cor mi penetrò, E il volto di pallor mi ricoprì.

I pochi sonetti in dialetto del vecchio Landoni sono pure modelli di festività inimitabile;

SONETTO Quel, che ha più di vigore, e attività Spirto di puro sangue, e i nervi empì, Se esternamente oggetto alcun si offrì, E agli organi sensorj impulso ;

Questo sonetto è una particella viva di cuore:

Mal per lui che ha dovuto così talora divider le odi, e i sensi non ricordandosi che il Sonetto è un poema finito.

io dico che l'ammirazione pel sonetto Ell'era cosí gracile e piccina è una miserabile prova del rammollimento di cervello a cui quella che il Proudhon chiamava scrofola romantica avea condotto la gente.

de' quali sonetti alcuni sono, per raffigurazione plastica, belli.

SONETTO La soverchia in parlar prolissità, O Crisofilo mio, seguir non so; Amo la sostanziosa brevità, Stile, che Sparta anticamente usò.

questi sonetti sono forse l'ultimo stadio della lirica carducciana.

SONETTO Importuno il tafan così non è Nella stagion, che son più caldi i , Importuno il moscon non è così, Come importuno è il Creditor con me.

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