32 collocazioni per epidemia

e come infine in mezzo alle lotte, alle cadute e ai trionfi, inteso sempre e soprattutto alla grande voce del paese, egli abbandonasse ogni cosa sua quando suonava il grido d'una sventura pubblica, e accorresse a Napoli e a Palermo a soccorrere e a confortar le vittime dell'epidemia col coraggio d'un eroe e con l'amor d'un fratello.

Questi quartieri si potrebbero paragonare ad una di quelle città del medio evo, che i governi circondavano di mura per proteggerle contro il nemico esterno, ma che per incuria, nella loro ingenua ignoranza, abbandonavano all'azione mortifera delle epidemie.

Ma intanto (poichè non s'era nemmeno potuto effettuare l'andata in campagna a cagione di un'epidemia di tifo che infestava in quei mesi i pressi della villa) non c'era modo di levarsi d'attorno la contessa Zanze, la quale voleva che si rendesse l'onore alla sua creatura, e s'era ostinata a non veder altro risarcimento possibile che il matrimonio.

tribolato anco il campo di mortifera epidemia:

dal che si deduce non essere state malattie d'altro carattere d'epidemia (Procop.

* * * Molte sono le cause di una desolante epidemia, ma io credo che il colpo di grazia è dato dalla nostra letteratura.

I mercanti che continuavano a fuggire, sbarcarono gli uni a Pisa, gli altri a Genova, e perchè di que' tempi non prendevasi veruna cautela per impedire la comunicazione delle epidemie, seco portarono la morte ovunque sbarcarono.

Obbedisce a un ordine coreografico o teme il contagio di qualche epidemia?

Fin dai primi indizi che si manifestarono nelle provincie di Girgenti e di Caltanissetta, il generale Medici, comandante la divisione di Palermo, quasi antivedendo il terribile corso dell'epidemia, rimise in vigore tutte le cautele igieniche prescritte dal Ministero della guerra nel sessantacinque;

Frattanto, invasa la darsena da una mortale epidemia, Gaudenzio, prodigo della vita come già delle sostanze, si diede a curare i galeotti e a tentar ripari contro il flagello;

Le descrizioni dell'ultima epidemia sono spaventevoli:

Nelle relazioni de' fenomeni che accompagnarono la peste non è agevole cosa lo sceverare i racconti popolari, che la superstizione risvegliata dal timore faceva avidamente ammettere, dalle più vere calamità cagionate senza verun dubbio dall'epidemia.

Quando si pensa agli effetti di un'epidemia psichica durata, forse, fino a qualche secolo fa, si resta colpiti dal profondo dubbio se tante credenze reputate oggi scientifiche ed irrefutabili non abbiano la base nell'opera della suggestione e della illusione, e se davvero quella, che noi appelliamo verità, non sia che il prodotto soggettivo di passeggiare stato di coscienza!

Gli elementi, adunque, d'una epidemia o d'un contagio psichico sono tre:

Lamberto Loria mi annunzia da Yrupara (Nuova Guinea) l'esistenza di epidemia isterica fra le donne, che la popolazione attribuisce agli spiriti dei morti vaganti sugli alberi, spiriti che essi pregano di discendere per guarire i malati.

A tanti guai, che renderono quest'anno di troppo lagrimevole in Lombardia, si aggiunse il flagello dell'epidemia e mortalità de' buoi, che fece strage in Piemonte e Milanese, e passò anche nel Reggiano, Modenese e Carpignano, e toccò alquante ville del Bolognese e Ferrarese.

poi giallàba conducenti lunghe file di asini carichi di viveri, e infine bande di schiavi, ignudi, affamati, insanguinati, solidamente legati, spinti innanzi dai loro guardiani a colpi di staffile, a pugni, a calci e che venivano accumulati in orribili tuguri, veri immondezzai, veri focolari di epidemie.

È costui, l'omicciattolo saltellante e sghignazzante, lo speculatore tenebroso, che col suo gergo da barbaro e co' suoi giri e raggiri di avoltoio, diffonde il panico fra i nostri istituti di credito, fra le nostre case industriali, colla furia fatale di un'epidemia;

Si deve supporre questa non essere stata vera peste, ma bensì un altro genere di epidemia.

Dugentosessanta non feriti fur tutti accecati, d'uno all'infuori al quale re Pietro fe' cavare un sol occhio perchè guidasse la brigata a Filippo; infermo dell'epidemia, straziato dallo sterminio che la morte in tante orrende guise facea del suo popolo.

Nessun cronista ci lasciò scritte quelle perdite spaventevoli che patì necessariamente l'esercito, infetto d'epidemia, trabalzato dal campo su barche, e dalle barche a terra, spinto in fretta tra vie rotte ed alpestri, senza bagaglie, senza giumenti da portare gl'infermi.

Le scene del 1793 richiamavano agli attempati quelle non lontane del 1764, di triste memoria per una epidemia gravissima.

Nel decreto di nomina c'era la clausola che in caso d'assenza per motivo di epidemia gli si sarebbe pagato solo metà dello stipendio.

Ma il vero nome dell'epidemia non si sapeva, perchè il bacillo, quantunque esortato dai più valenti scienziati, conservava gelosamente il suo incognito.

più mi ci provo, a farmi un po' di coraggio, e più sento d'avere una paura maledetta di questa epidemia.

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