24 Metafore per cosce

Del pari poco elaborati sono i cori, di gran lunga inferiori a quelli dell'epoca anteriore e contemporanea, gran fatto interessante è l'accompagnamento scritto per semplice basso, che procede alle volte a tentoni e soltanto nei momenti più caratteristici e passionali un poco si avviva e muove.

È allor, sai, che m'assale, Che m'agghiaccia il terrore, E dentro il petto, sino a farmi male, Batte a martello il core:

Or mi sovvien, ch'ancor de l'alte dive son mal stabili i cori.

se non che su nel ciel tu 'l trovarai, 165 se il core e tua vertú tanto insú anda.

Il core nella notte era stato compunto di paura;

Piagalo in petto, e d'orror l'involve, Che sul piè Telamon non può tenersi, Ma cade, e gli occhi per dolor travolve; Ed ivi i crin via più che l'oro tersi, Spettacol di pietà, macchia di polve, E macchia quelle guance, i cui candori Già di mille donzelle arsero i cori.

pensare quanto come senza essa io possa stare (non che vivere, avendogli) prima dato il core.

Ma come impallidito, come spento, Come sparso di sangue il volto e 'l seno, E come steso il caro Re scorgea Ciascun di doppia doglia il core empiea.

Poiché il mio core è un eco del vostro core e l'un pensiero eco dell'altro, paggio, porta un bicchier grande, empilo tutto, acciò l'un goda della bevanda dell'altro.

il vostro ingegno è mirabile, e il vostro core è una fontana d'inesauribili affetti, ciò che rende singolare il vostro scrivere e vi pone in un'altezza, cui solo possono aggiungere i pauci quos aequus amavit Jupiter, al modo stesso che pochi possono amarvi e stimarvi come il tutto vostro MONTI».

ti ricorda, cara, quand'io Sott'altro cielo, mesto, lontano, Penserò all'ora di questo ; Che noi qui stretta ci siam la mano, Che un solo giuro due cori unío, E che il Signore quel giuro udì! Ah ti ricorda dell'amor mio! , presso l'erta di quel pendio, Cui lieta cinge la vigna in fiore, Vedi una casa, del monte al piè?

Di sua real virtù presso e lontano Si sparse grido, e n'infiammaro il core D'ardentissimo amor principi e regi;

E perché teco più largo ragiono, Voglio che sappi che 'l mio core è in mano De la figliola del re Galafrone Che ad Albraca dimora nel girone.

Quindi i tragici nei cori fanno uso di qualche maniera reputata Jonica, e d'altri dialetti, perchè i cori erano pezzi lirici, e perciò ad essi erano adattate le forme poetiche.

Allora il verme, ch'era il mostro quarto, gli rose il core, ond'ella si ritorse 90 come la donna, quando è presso al parto.

LVII Ma d'AMEDEO via più sfavilla il core, E più divampa di disdegno in faccia,

MARIA Nel ciel romito ho un astro anch'io, Che nessun vide, nessuno amò! Pudico raggio, deh splendi al mio Povero core che ti trovò!

M'incatinasti, beddicchia, stu cori, ca l'apparienza.....

Quando udía chiamar la santa,lo mio cor superbia enalta;

La lancia Ei no giammai non bagnerìa nel sangue D'uom che toccò la mensa sua... Ma pure Chi può segnar dove talor trascorra Nella foga dell'ira un core offeso?

ma se da tutta La sua persona le traluce il core Candidissimo e puro!... Eccola.

Mille volte di vermiglio Quando il core palpitante Dall'altrui labbro lo udì:

Io nelle gare de' vili il core ti sostenni e stetti fiera in disparte a ritemprar la forza dei sacri sdegni.

E dire che quelle sue belle coscie di rosa e di latte, que' suoi polpacci sodi erano il grande orgoglio di sua madre, la quale, appena capitava un conoscente, non sapeva far di meglio che alzare il gonnellino del bimbo e magnificarne le forme piene e rotonde.

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