6604 frasi di esempio con dottori

il portico del collegio dei dottori e dei fisici fu ridotto a più recente architettura, ed abbellito il campanile che a mezzo di quelli era stato eretto nel 1272 da Napoleone della Torre per dar i tocchi al mezzodì, alle due di sera, e quando alcuno veniva condotto al supplizio:

A Fausta repugna fortemente di doversi esporre alla indiscreta curiosità dei dottori.

Tutti, gli uomini della giustizia, i dottori, la stessa baronessa erano impressionati dall'ansiosa attitudine di quel dolente;

Dalla posizione dell'arma, che stava con l'impugnatura in fuori e la canna rivolta verso il cadavere, i dottori avevano arguito che la contessa, se era suicida, doveva essersi uccisa in piedi;

Fu unto e coronato re d'Etiopia nel tempio di Gerusalemme, poi tornò a Saba con molti dottori della legge che convertirono gran parte d'Abissinia al giudaismo.

Ragionavano con sicurezza di dottori.

Domenico di Matteo, una specie di Rodomonte villereccio, motteggiava ad alta voce sull'asinità e l'avidità dei dottori che facevano morire li infermi per prendere dal Comune una maggior mercede.

Le manifestazioni di rispetto dovuto ai genitori vengono così definiti dai nostri dottori.

E quasi la giustizia divina non si tenesse tuttavia paga del castigo inflitto a quella generazione, i nostri dottori vogliono ch’essa sia uscita in queste lugubri parole:

E a convincere meglio i nostri lettori aggiungeremo che l’interpretazione data a questo precetto dai nostri Dottori più ortodossi concorda perfettamente colla nostra opinione.

L'ingegnere, prostrato dal grande abbattimento di forze, prodotto anche dalle frequenti emorragie del naso, mezzo assopito sui guanciali, si lamentava, fiocamente, mentre i dottori ascoltavano la relazione della malattia che il collega curante faceva sotto voce per non infastidire il malato.

La signora Ghedini, che mostrava sul viso le traccie delle veglie e del dolore, seduta al capezzale, posava una mano su la fronte del marito e, di tratto in tratto, ripeteva ai dottori:

Un atroce sospetto gli era già entrato nell'animo, sospetto che si mutò in orribile certezza per lui, quando uno dei dottori sussurrò all'Anguilleri:

I dottori hanno lunghi càmici, e l'aria indifferente....

e si sa per molti esempj, che quando questi dottori si danno a volere con quei loro arzigogoli e sofisticherie governar gli Stati, ed indirigere le rivoluzioni dei popoli, fan mala pruova.

Tale è l'inesplicabile confusione entro la quale i dottori dommatici gettarono la morale, e se ne resero esclusivamente arbitri;

Da queste pretensioni, che il Papa e l'Imperadore tennero di poter creare Re, e che tutti i dominj dipendessero da loro, ne surse da poi presso i nostri Dottori, secondo le fazioni, un ostinato contrasto, e chi sosteneva secondo i sentimenti di Clemente e di Adriano, che l'Imperio e tutti i Regni dipendessero dal Papa:

Li Dottori bolognesi narrano, che Lotario diede ordine ad Irnerio, il quale in Bologna leggeva filosofia, che pubblicamente le dichiarasse, il che egli cominciò a fare nell'anno 1128 ciò che sarebbe accaduto prima, che le Pandette si fossero trovate in Amalfi.

onde avvenne che questi studj furon coltivati e promossi, e molti vi s'applicarono in guisa, che dalla Scuola d'Irnerio ne uscirono poi valenti Dottori, i quali o in voce, e per mezzo delle loro chiose in iscritto, illustrarono le leggi di Giustiniano, e diffusero il loro studio, non pure in Bologna, ma per tutte le Accademie d'Italia.

Da questo risorgimento de' libri di Giustiniano nell'Accademie d'Italia, e dalla Scuola d'Irnerio comunemente si crede, che avessero origine le solennità da poi praticate in creare i Dottori, attribuendosi ad Irnerio, che per autorità di Lotario concedesse a' Professori di legge il grado del Dottorato, leggendosi, che avesse dichiarati Dottori Bulgaro, Ugolino, Martino e Pileo[500].

Da questo risorgimento de' libri di Giustiniano nell'Accademie d'Italia, e dalla Scuola d'Irnerio comunemente si crede, che avessero origine le solennità da poi praticate in creare i Dottori, attribuendosi ad Irnerio, che per autorità di Lotario concedesse a' Professori di legge il grado del Dottorato, leggendosi, che avesse dichiarati Dottori Bulgaro, Ugolino, Martino e Pileo[500].

(Si conferma tutto ciò dal vedersi, che le scritture che uscirono a' tempi del Re Filippo III de' Veneziani per sostenere questo dominio, siccome quella del P. Paolo Servita (dove nell'ultima parte si risponde a' Dottori napolitani, infra i quali al Reggente de Ponte) e del Francipane, furono composte per rispondere ad alcune Scritture date fuori in contrario da' Napolitani;

non che veramente i libri feudali fossero del corpo della ragion civile, e perciò se ne fosse formata la decima collazione, come reputarono Giasone e Bartolo, ed altri nostri Dottori, ripresi perciò da Molineo[102];

Odofredo nel luogo additato non scrisse altro, se non che Federico II mandò a' Dottori bolognesi, non già il libro de' Feudi, ma le Costituzioni sue, e di quelli Imperadori d'Occidente, che furono dopo Giustiniano, affinchè siccome Irnerio dalle Novelle avea inserito nel Codice ciò, che parvegli essersi per quelle di nuovo aggiunto o corretto:

Non uscirono dalle academie d'Atene tanti filosofi legislatori, quanti dal milanese collegio eminenti dottori;

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