38 Metafore per colli

Quel colle è l'ultima altura d'una catena, da cui son divise le valli anguste di due torrentelli che gli si vengono a congiungere ai piedi.

ma il colle è un colle, la siepe è una siepe, il vento è un vento, le piante son piante;

di Cittareale, il Monte (1407 m.) a E. di detta città, il monte del Cimitero (1231 m.), il Colle Verrico (1306 m.) e più ad E. la costa dell'Aringo col monte Capo Cancelli (1391 m.) ove sono le sorgenti dell'Aterno, a NO.

Il colle è una figurazione simbolica, come la selva, la piaggia diserta, la notte e il mattino.

Il colle non è il monte.

Colle bestie, e specialmente coi cani, io sono nelle più amichevoli relazioni;

Se il monte ha il vero paradiso, cioè quella che era già e non può esser più la vera beatitudine della nostra vita in terra, il colle invece è il simbolo di essa beatitudine;

Colli e monti pittoreschi, bellezze incantevoli, che più d'ogni altra, commuovono i cuori afflitti e le anime pensanti.

I Colli dell'Armenia sono sotto il grado 40 di latitudine:

E con ambe le mani gli aggiusta il collo sul tronco:

Il collo ai piedi t'incatenerò, l'acqua del mar sarà la tua bevanda, conchiglie d'acqua dolce avrai per cibo e disseccate radiche ed i gusci delle ghiande.

sono sempre quei boschi di aranci, quegli oliveti sconfinati, quei colli vestiti di pampini, quei prati coperti di fiori.

casette, gruppi di case, ville su tutti i rialti, nette, spiccate, che par che i colli le buttino innanzi come per porgerle;

il collo cinto da una gàrbula, o cassino, cerchio sottile di asse da crivelli e tamburi.

quel collo, cinto Già di desio;

Dànno vini pregiati i dintorni di Faedis, Torreano, la conca di Prepotto, i ronchi sopra Gagliano, i colli di Buttrio e Rosazzo.

Egli il collo magnanimo distende, Sicuro a la carnefice secure;

E son tutti esultanza per esse i colli;

il collo avvolto nell'ampio foulard, il naso un po' gonfio, un po' rosso e un po' intasato per la veglia e la fatica delle emozioni artistiche, fa colazione con discreto appetito:

Lo 'mbusto è tutto in istrettoie, le braccia con lo strascinío del panno, il collo asserragliato da' cappuccini.....

Poi va per bere, e trovò siggillato il fiasco, gli da un tonfo, e gli leva il collo, e beve.

Il collo era forse d'una linea troppo lungo, per un sottile ricercatore del bello assoluto;

l'occhio a terra per iscansare le pozzanghere, la tesa del cappello calata sulle orecchie e sul naso, il collo rientrato nelle spalle, il bavero del vestito rialzato sulla nuca, l'una mano ficcata nella manica dell'altra, tutto inarcato, tutto rimpicciolito;

Il collo era una massa di croste color cenere.

Il collo, che si mostrava ignudo, dintornato da una filza d'amuleti, le braccia del pari scoverte, intorno a cui si allacciavano i simbolici serpenti, disviatori dello influsso maligno, erano miracoli di grazia, che avrebbero ingelosito Militta ne' cieli, e trattenuto sulla terra, immemore dei gaudii superni, uno spirito immortale.

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