38 Metafore per paura

La paura non era nelle abitudini de' membri di quella dinastia.

il volto si oscura, il petto è oppresso da una subita ambascia, la paura ci assale come un incubo, e quanto più ci siamo abbandonati a una gioia fidente, tanto più ci sprofondiamo nella tortura del dubbio o nell'agonia della disperazione.

certo la paura in tutto scema era di causa, come io dirò poi.

Inoltre, la paura dei rossi nemici della fede era presso le classi colte largamente compensata dalla potenza delle tradizioni rivoluzionarie.

Paura è codardia di animo, che aombra o per immaginativa, o per cose, che non abbiano potenza far male:

Le sue labbra livide fremevano di una commozione, che non potendo essere la paura doveva essere la collera o l'ansietà.

La paura è una compagna che ha mille occhi;

e la paura è pessima consigliera.

La paura è un contagio.

le sue crudeltà (se la paura è crudeltà) sono state esagerate e quella grossolana malizia di cui egli stesso si compiaceva e che era la sua forza e la sua debolezza, è parsa un'arte di dispotismo e di intrigo.

Stette per tal pensiero in angustie sino a tanto che veduti sulla destra riva alcuni splendori che davano indizio esser quivi luogo abitato, udendo dai rematori bisbigliarsi "Bellaggio", conobbe trovarsi in paese amico, e benchè il navigar pel buio gli andasse poco a grado, deposta quella maggior paura, lasciossi vincere dal sonno e a poco a poco addormentossi profondamente;

La paura è un difetto, ma anche i difetti possono servire a qualche cosa.

Egli poi non se ne era anche fatto accorto, ma le paure del suo falconiere gli giravano confusamente per la fantasia:

quando poi il padre vorrebbe accontentarlo, allora la paura della moglie lo impaccia.

E queste sono le paure, questi sono gl'impedimenti e le noie che preparate e date da' nostri nemici ne sono, e il nostro ben volere adoperare impedito e frastornato, come nella corteccia della lettera l'autore ne dimostra.

Crollati gli Imperi della Germania, dell'Austria-Ungheria, della Russia, della Turchia col loro decrepito semplicismo autocratico barbarico medioevale, clericale, poliziesco, grossolano, la paura di una nuova guerra è una indegnità.

La paura d'incontrarlo, il timore altresì delle censure della zia la indussero a ritirarsi in casa.

L'ingenuo religioso che, per tanti anni predicò dal pulpito il rispetto alle autorità legittime e l'obbedienza passiva, il vecchio amico dell'ordine, cui la paura era legge d'istinto e codice la rassegnazione, nel leggere il bullettino funebre, proruppe in accenti disperati:

E noi ci rendiamo perfettamente conto, e per l'impressione nostra e per il viso lieto e i motti faceti dei soldati che commentano ogni arrivo, che l'arrivo degli shrapnells, finchè non colgono in pieno, è per l'appunto nulla più che uno spettacolo, e che la paura è una leggenda.

La paura è stata la prima madre della superstizione, ed ogni nuova calamità induce i tremanti mortali a scongiurar lo sdegno dei loro invisibili nemici.

Ma finalmente la paura è una dura maestra, e il saggio si accomoda ai tempi.

la paura è buon maestro da trovar invenzioni).

la paura è mezza malattia;

ma questa comune paura dei Tedeschi sarebbe la mastice che terrebbe uniti gli alleati.

Ma non la paura della pena le era pena bastevole:

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