42 Metafore per venezia

CAPITOLO X Come, non obstante le condizioni predette, Venezia abbonda d'oro e argento, e perché.

Ciò bastò perchè il popolo si scagliasse con furore contro di loro » ivi Nel 1343 Venezia fu di nuovo afflitta dalla peste » ivi La celebre Peste nera, la più terribile che sia stata mai ricordata.

Noi non abbiamo il testo del trattato di Aquisgrana, ma è certo che, dopo il riconoscimento dell'impero d'occidente per parte dei Bizantini, Venezia fu il principale argomento delle discussioni.

Venezia, stata fino allora l'asilo dei fuorusciti per cause politiche o religiose, colta da vertigine, della quale si pentirà amaramente e presto, quanti piglia condanna a fiero supplizio;

E un silenzio tragico pesava, grave come lo sterminato drappo di bambagia da cui Venezia era tutta avvolta.

a debellare i Genovesi, che per abbassare in Oriente la rivale, aveano patteggiato colla perfidia dei Paleologhi, ridivenuti imperatori di Costantinopoli, bastò Venezia;

E Venezia era campo propizio a quelle giovanili ambizioni.

Se ci sembra un po’ troppo l’affermare che Venezia sia stata il centro vero dell’umanesimo, certo ne fu gran parte, e senza dubbio poi fu per lungo tempo officina libraria dell’Italia.

Venezia cinta del gemmato diadema si adagiò mollemente sul manto ducale, e immersa in voluttuosi pensieri mentre il leone ammansato dormiva ricevette gli omaggi del mondo che ammirava lo splendore della sua bellezza.

Venezia è forse l'unico Comune nel quale, in mancanza dello Statuto, si soleva ricorrere alla ragione naturale;

Roma contra Tivoli, Milano contra Cremona, Milano contra Como, Pavia contra Verona, Verona contra Padova, Padova contra Venezia, Venezia contra Ravenna, Piacenza e Milano contra Parma e Cremona, Modena e Reggio e Parma contra Bologna, Bologna e Faenza contra Ravenna ed Imola e Forlí, Verona e Vicenza contra Padova e Treviso, Venezia contra Pisa, Pisa e Firenze contra Lucca e Siena;

Ma Venezia senza il consiglio dei Dieci è un corpo senza capo, un governo senza unità e senz'idea.

Lungo il corso di Porta Orientale (ora corso Venezia) vidi gruppi di cittadini che parlavano con grande animazione, altri procedevano mestissimi;

Venezia fu probabilmente la culla e la tomba della Commedia dell'Arte, perchè in quella città appunto iniziò il Goldoni la sua riforma che doveva segnare la condanna delle maschere;

Signore onnipotente, invitto sostenitore del diritto dei popoli, dateci Venezia! E Venezia fu l'altra palla di piombo che Napoleone con Villafranca si legò al piede.

nello stesso modo che Venezia è oggi al disopra di tutte le città d'Italia e dell'Europa per la grandezza della sua virtù civile, è al primo rango nell'affezione e nell'ammirazione degli uomini!»

«Uccidiamo il chiaro di luna!» noi pensammo a te, vecchia Venezia fradicia di romanticismo!

Gli amici di Lorenzo de' Medici e quelli della duchessa di Milano cercavano di persuadere i loro colleghi a terminare la guerra del Levante, affinchè Venezia fosse in istato di farsi rispettare in Italia.

Il giorno successivo tutta Venezia fu in movimento per le feste che la notte doveansi tenere a Chioggia, e verso il mezzodì, quasi potea dirsi che la popolazione dei palazzi e delle case si fosse traslocata intera nelle galere, nelle barche, nelle gondole, per trasferirsi colà.

Venezia gli offriva i suoi piaceri, l'Arcadia lo convitava alle agresti sue gioie.

Da lungo tempo Venezia era specialmente l'oggetto delle accuse di tutti, come se essa volesse conquistar l'intera Penisola o a poco a poco indebolirla per modo, che uno Stato dopo l'altro cadesse spossato nelle sue braccia.

Ma Venezia era un'oligarchia, e l'oligarchia è la nobiltà nel patriziato.

Venezia, 1847, Volume I, Parte II, pagina 12, tavola I, numero 1.

Signore onnipotente, invitto sostenitore del diritto dei popoli, dateci Venezia! E Venezia fu l'altra palla di piombo che Napoleone con Villafranca si legò al piede.

Tu hai tutte le apparenze contro di te, e Venezia intera parla di te come d'una ragazzaccia pericolosa;

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