207 Avverbi per descrivere come pianto

Il dolore del Palavicino fu alleggerito così, ed egli stette quasi un'ora senza profferir parola, piangendo di continuo dirottamente.

Lo pianto stesso pianger non lascia, e l duol che truova in su li occhi rintoppo, si volge in entro a far crescer l’ambascia;

Non aveva più testa allo studio, evitava i compagni, smaniava, si strappava i capelli, piangeva disperatamente, non scriveva neppure più a Vicenzino, gli pareva d'impazzire.

Senza aspirare alla gloria di Apollo, il nostro Amedeo, non troppo alto ma ben piantato e saldo nei muscoli, largo e corazzato il petto di robustezza, era quel che si dice un bel barcaiolo.

Enrico!esclamò Aloise, piantando gli occhi addosso al Pietrasanta.

essi ci accolsero cortesemente, e dopo che mia madre l'ebbe favellato in segreto, piansero tanto che non avrei mai creduto che creatura al mondo potesse piangere fattamente il danno di altra creatura.

E spesso son le note sue interrotte, per l'irrompere Dei singulti saprebbe una ragione... Pur piange spesso quando vien la notte, Poi lo rinfranca ancor la visïone Piena di gloria D'un avvenir purissimo e ridente, E sente che uscirà dalla tenzone Incoronato da una luce ardente E con il premio, Ignoto ancor, d'un bacio pien d'oblio, Pien di memorie celestiali spente.

Quando si destò, la mamma dormiva sempre e la piccina piangeva davvero nell'altra stanza lontana.

La odo di dentro a piangere sommessamente.

E stette in attesa, fieramente piantato davanti al suo avversario, presentandogli la figura in tre quarti.

Avrebbe pianto volentieri, se non avesse reputato più conveniente di serbare quelle perle dell'anima (l'Achillini può andarsi a riporre) per farne un monile, e metterlo, insieme col suo cuor, ai piedi di una donna.

e, spingendo contro ai galli la guerra allentata giá ne' pericoli, pressata sempre ne' respiri, vinse presso a Chiusi, giunse al Po, ed ivi piantò due colonie, Piacenza e Cremona.

la precedeva un testone crespo ed espressivo, solidamente piantato sopra un corpo alto e massiccio.

Egli si piantò saldamente sul terreno dei trattati europei, e così costrinse l'Austria a seguirlo e le altre potenze a restarsene inoperose, laddove, in realtà, l'intera Europa era concorde contro la Prussia.

a voi che avete bisogno della solitudine per cercare in essa le aspirazioni della grandezza vera, per piangere liberamente la disgrazia onde siamo avvolti, per ascoltare di tratto il grido dell'allarme e che vi giungerà forse da lontano... Del resto, il quando è ancora incerto... Io vado a Roma per sentire il Morone;

Mi si venne a piantare dinanzi, e io gli domandai:

14 Tu se' figliuola peggio maritata che niun'altra che nel mondo sia; ed io sono colei che t'ho ingannata, come udirai contra la voglia mia. E tutta la novella ebbe contata, piangendo fortemente tuttavia, e disse:

non piangeva, anzi, se si deve dirlo, si sentiva un coraggio e un'energia, di cui ella stessa si meravigliava.

di lasciare, almeno, che io pianga un'ultima volta al tuo fianco....

Ah, caro e riverito mio mastro Jacopo di Casentino, dite che non son più io, se non vi pianto su' due piedi.

«Dante, perché Virgilio se ne vada, non pianger anco, non piangere ancora;

Noi andavam con passi lenti e scarsi, e io attento a l’ombre, ch’i sentia pietosamente piangere e lagnarsi;

Ella restava quindi nella saletta d'ingresso sopra una panca a pensare nel proprio abbandono, finchè si metteva a piangere nuovamente, con l'orecchio teso ai rumori della scala, come se dei fantasmi salissero spaventosamente insino alla sua porta.

seguitava a piangere, tacitamente.

Scavatasi una grotta, sul luogo stesso ove dicevasi che esisteva un tesoro, si metteva a praticare strane cerimonie, standosene per ore intere colle braccia tese in aria, i piedi nell'acqua e la faccia rivolta alla Mecca e piangendo continuamente sulla corruzione universale.

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